Una bella domanda vero? Forse un pò provocatoria, ma credo che chiedersi se il Festival di Sanremo andava messo in onda sia lecito. Certo è che come in tutte le cose ci sono i pro e i contro, ma non è il bello della vita? Avere pareri differenti e confrontarsi è importante. La situazione covid-19 non è tra le più felici. Continuano a preoccupare le varianti e la riuscita dei vaccini.
Probabilmente la settimana prossima ci ritroveremo tutti in un nuovo locdwon forse necessario anche se a mio parere le restrizioni dovevano essere fatte agli albori e bene. Ad ogni modo la vita deve pur continuare ad andare avanti e bisogna inventarsi veramente delle cose belle.
Il Festival la più grande Kermesse italiana
É la kermesse artistica più importante per l’Italia e ha la sua storia, una storia che racchiude un nazione che ha costruito negli anni i suoi miti e riti. infatti, il Festival nato nel 1951 fu definito nel dopo guerra come ” la grande evasione” proprio per evidenziare un cambiamento sociale che si sarebbe rivelato poi, una miniera d’oro. Sono passati 71 anni da quel desiderio che oggi più che mai sembra lo stesso. Lo confesso amo Sanremo e tutte le sue sfumature ( critiche, gossip, scandali) perché chi ama la canzone italiana come me, non può fare a meno di seguirlo. É pur vero che avrei preferito una manifestazione essenziale per dare voce e forza attraverso la musica a tutti gli artisti penalizzati ( come tantissime categorie ovviamente) in questo momento.
The show must go on
Come cantava Freddie Mercury lo show deve andare avanti e malgrado tutto in questo ingranaggio di soldi e potere mediatico è giusto che vada avanti. Ognuno farà le proprie considerazioni e poco importa se qualcuno si sentirà arrabbiato, adirato, irritato lo spettacolo si sta svolgendo. Probabilmente mi sarei evitata di osservare il look di uno o di un’altra, ma anche questo è show e poi se non abbiamo testi e melodie strong di qualcosa si deve parlare.
Veniamo al mio punto…
Onestamente il Festival non lo sto guardando, ma curiosa come sono, butto l’occhio di tanto in tanto su qualche quotidiano e ascolto le canzoni che più hanno stuzzicato il mio orecchio. Per il resto é noia. Quello che mi ha particolarmente colpito in questo pout pourri sono state le parole della giovane cantante Elodie che raccontando la sua vita difficile in un qualunque quartiere di periferia abbandonato. Nonostante anche la difficoltà di sognare ce l’ha fatta. E, in proposito ha dichiarato che in tutte le cose che ha fatto non si è mai sentita abbastanza. Un atteggiamento che denota mancanza di autostima. Il messaggio forte e chiaro che ha lanciato a tutti quei giovani che non hanno strumenti e mezzi per emergere proprio come è stato per lei, di non provare questa sua sensazione di incapacità, ma di provare sempre. In fondo è un pò il mio motto credere sempre in quello che si vuole raggiungere anche se, le condizioni favorevoli rendono tutto più “semplice” per certi versi.
Un Festival di solidarietà
Sanremo assolve anche il suo compito sociale. Durante le esibizioni molti artisti come Fedez e Renga per citarne alcuni, hanno deciso di indossare una spilla con il simbolo Play. Un elemento che non è sfuggito ai più acuti forse proprio con l’intento di svegliare le coscienze di chi è ai piani alti. Lo spettacolo è tra le professioni più colpite dalla pandemia. Per questo motivo chi ha potuto avere la possibilità di calcare il proscenio di una mega manifestazione, non ha potuto fare ameno di chiedere che vengano supportati con ristori adeguati i protagonisti dello spettacolo. La spilla cita: “i diritti sono uno spettacolo, non mettiamoli in pausa”. Questa iniziativa è promossa da Scena Unita, un fondo istituito per sostenere i lavoratori dello spettacolo che forse rientreranno in scena il 27 marzo.
Qualcosa di buone c’é!
In effetti qualcosa di buono c’é in questa manifestazione. Un messaggio di forza e speranza come quello di Elodie che ci sprona a cercare in tutti i modi possibili il nostro posto nel mondo. E quello di sostenere sempre chi è meno fortunato di noi con azioni si solidarietà e unione. A tutti coloro che credono in quello che fanno, a quelli che ci sono riusciti o a chi ci sta provando, non rinunciate! Quando si spegneranno i riflettori del Teatro Ariston, mi piacerebbe che tutto quello per cui è stato voluto, non rimanesse all’ombra del motto ” perché Sanremo é Sanremo” , ma diventasse realtà…
- Inclusione dei fragili, il valore della Sciuscella di Anacapri - 4 Luglio 2024
- È tempo di cambiare rotta educativa - 26 Giugno 2024
- I bambini e la tecnologia: è giusto esporli? - 30 Novembre 2023
- Clown Therapy e i Nasi Rossi - 28 Novembre 2023
- Halloween napoletano - 30 Ottobre 2023
- La cura di sé - 26 Ottobre 2023
- Questo Natale ricomincio da me - 24 Dicembre 2022
- Psicologia: un progetto solidale per i disturbi della personalità - 6 Dicembre 2021
- Allergie pediatriche come riconoscerle - 25 Novembre 2021
- Cavalli e famiglie un binomio perfetto - 20 Ottobre 2021