Manca poco all’avvio della scuola e le famiglie già fanno i conti con il caro libro. Quando il bilancio di casa non quadra, molti genitori si organizzano e cercano di fare gli equilibristi per non far mancare il necessario ai propri figli. Alcuni, addirittura, cominciano ad organizzarsi a giugno con una vera e propria caccia allo sconto. Il libro usato è quello più cercato e anche gli acquisti all’ingrosso non mancano. Nel budget previsto per i libri devono rientrare anche il diario, quaderni, penne pennarelli e se va male anche lo zaino nuovo. Insomma, altro che welfare qui si va di male in peggio tanto che il coordinamento dei genitori democratici, guidato dalla presidente Angela Nava Mambretti, hanno chiesto un incontro con il ministero dell’Istruzione, gli editori, gli insegnanti e studenti. L’intento è quello di aprire un dialogo pubblico che accolga i bisogni della maggior parte delle famiglie italiane costrette a fare salti mortali per permettere un’adeguata istruzione ai figli. Al centro del dibattito, è il tetto di spesa imposto dal ministero d’Istruzione agli insegnanti sui libri adottati, ma è lo stesso tetto che comincia a non essere più accettabile. Purtroppo, manca il ripensare ad una cultura del libro di testo. C’ è stata una regressione rispetto ai risultati ottenuti in passato con esperienze positive quali: le biblioteche di classe e i diari autoprodotti.
Il sondaggioDoxa
Da un sondaggio Doxa emerge che oggi una famiglia spende in media 458 euro se ha un figlio, la spesa sale a 686 se i figli sono due. Ancora un volta c’è differenza di spesa al Nord dove si spende molto di più rispetto al Sud. In questa ricerca non è stato specificato però, se nelle famiglie sono aumentate le difficoltà rispetto all’anno scorso, ma da quello che si percepisce, credo che un’idea ce la siamo fatti da soli. Le spese aumentano e così le famiglie rinunciano ad altri beni come: viaggi, acquisti per la casa e per il tempo libero. L’argomento caldo resta il costo dei libri da non confondere con il corredo scolastico. Non bastano nemmeno le tante iniziative promosse dalle associazioni a sostegno delle famiglie come ad esempio: il comodato d’uso gratuito, nelle scuole medie dove i testi sono acquistati gratuitamente per gli alunni e riconsegnati ogni anno per i nuovi allievi. Si tenta in tutti i modi ad aiutare i ragazzi all’uso corretto dei libri e, ad evitare che gli insegnanti cambino continuamente i testi. Bisogna anche sottolineare un altro aspetto non trascurabile, il libro digitale non decolla. I motivi sono diversi in primis manca la cultura del digitale, la spesa elevata di un apparecchio per la lettura e gli interessi editoriali che di certo non guardano ai bisogni delle famiglie, ma solo ai propri.
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